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‘Boss in incognito, al via il 27 gennaio su Rai2

24/01/2014

Il primo sarà David Hassan, imprenditore del settore dell’abbigliamento, a Roma. Il primo a raccogliere la sfida di Boss in incognito: lavorare per una settimana sotto mentite spoglie, nei “livelli più bassi” della propria società per toccare con mano ciò che funziona e ciò che non va. E, alla fine, migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti e l’azienda stessa. A seguire e commentare la sua avventura lavorativa – da lunedì 27 gennaio in prima serata su Rai2, per quattro puntate – ci sarà Costantino della Gherardesca, che farà lo stesso con gli alti tre “capi”, ciascuno protagonista di un episodio.
Il programma (titolo originale Undercover Boss) è prodotto in collaborazione con Endemol Italia ed è già andato in onda in numerosi Paesi all’estero, dall’Inghilterra all’Australia.

Ora fa il debutto sui nostri schermi, accompagnato dal giudizio di Arianna Huffington, direttore del quotidiano online Huffington Post, che lo ha definito “il programma più sovversivo della televisione”.
Tutti i quattro “boss”, a capo di importanti realtà imprenditoriali, camufferanno il proprio aspetto, si creeranno un’identità fittizia e passeranno dall’altra parte della barricata, come lavoratori alle prime armi. Seguiti da una troupe televisiva che finge di girare un documentario sul mondo del lavoro, i “boss in incognito” verranno istruiti sulle nuove mansioni dai loro stessi dipendenti, che ovviamente ignorano l’identità del neoassunto. E, durante la settimana, al boss potrà capitare di ricoprire posizioni differenti, di spostarsi in diverse aree produttive, cimentandosi in varie mansioni, tutte di tipo pratico-manuale, ma anche di dover chiedere aiuto ai propri dipendenti per imparare il nuovo mestiere e di essere esposto a situazioni difficili, non senza risvolti anche comici. Nel corso dei sette giorni potranno, inoltre, incontrare lavoratori che non svolgono al meglio i loro compiti, ma il più delle volte si imbatteranno in dipendenti che amano il proprio lavoro e che danno ogni giorno il massimo.

Al termine della settimana, il boss convocherà nella sede centrale dell’azienda tutti i lavoratori con cui è entrato in contatto e, dopo aver svelato la sua vera identità, potrà premiarli e migliorare le loro condizioni di lavoro.

“Boss in incognito – dicono gli autori – si propone di raccontare l’operatività di persone che vivono serenamente la loro vita e con soddisfazione il loro lavoro, per quanto umile o ordinario: un’Italia nuova, diversa, fatta di realtà semplici ma importanti, che la tv solitamente non mostra e che difficilmente hanno anche altre ribalte. E’ un programma che sovverte la realtà e che dimostra che non sempre chi ha grandi responsabilità (e guadagna molto) è in grado di svolgere mansioni teoricamente più semplici (e con guadagni molto più bassi). Fa incontrare due universi separati e distanti: da un lato i boss che, decidendo di mettersi in gioco, hanno l’opportunità di cercare delle soluzioni di crescita e di miglioramento per il futuro all’interno della società stessa conoscendo meglio chi ci lavora, le condizioni in cui lo fa e le loro storie; dall’altro lato i dipendenti hanno l’opportunità di scoprire il lato “umano” del boss, spesso considerato inarrivabile e lontano anni luce dai loro problemi quotidiani”.

Boss in incognito, basato sul format Undercover Boss creato da Studio Lambert e licenziato da All3media International Limited, è un produzione di Rai2 in collaborazione con Endemol Italia. Boss in incognito è un programma scritto da Cristiana Farina, con Alessia Ciolfi, Yuri Grandone e Giona Peduzzi. La regia è di Giorgio Romano.

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