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‘Che tempo che fa’, Ronaldo si racconta

21/02/2016

Il calcio, la carriera, gli infortuni, i colleghi, il campionato italiano. Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo, si raccontaquesta sera in un’intervista con Fabio Fazio, a Che Tempo Che Fa, in onda dalle 20:10 su RaiTre. E’ stato soprannominato il “Fenomeno”, è tra i migliori giocatori della storia del calcio, due volte Pallone d’Oro, tre volte FIFA World Player, due volte Campione del Mondo con la Nazionale del Brasile, vincitore di numerosi trofei con le squadre di club in cui ha militato, tra cui Inter e Real Madrid, ed è stato definito anche dai colleghi, come Lionel Messi e Zlatan Ibrahimovic, “il migliore di tutti”. Ma nonostante questo, Ronaldo ha spiegato a Fabio Fazio che “la mia ambizione non è mai stata quella di essere il migliore, ho solo cercato di migliorare ogni giorno, fin da piccolo. Il talento non è innato ma serve un grande lavoro”.

Nel corso dell’intervista, Ronaldo, oggi socio dei “Fort Lauderdale Strikers”, squadra della serie B statunitense, ha ripercorso la sua carriera fino al suo ritiro, nel 2011, a soli 34 anni, dopo tanti infortuni: “avevo male dappertutto, tranne alle ginocchia, perché lì sotto ormai non poteva più succedere niente”. Oggi Ronaldo gioca più spesso a tennis che a calcio, “ma ogni tanto – ammette – vado su internet a rivedere le mie giocate del passato”. Evita, invece, di andare in spiaggia in Brasile perché, spiega scherzando, “appena mi metto il costume mi fotografano con la pancia”.

Spazio anche per uno sguardo al calcio italiano, partendo dalla situazione di Francesco Totti e la polemica con il suo allenatore: “ho vissuto anch’io la situazione di Totti, solo lui può decidere cosa fare”, le parole di Ronaldo che, poi, sul campionato italiano ha aggiunto: “quest’anno il livello è migliorato, non c’è solo una squadra. Juve, Inter, Napoli, Roma, Fiorentina stanno facendo bene”. Infine, un commento sul suo incontro con Massimo Moratti, avvenuto venerdì scorso: “E’ stato bellissimo. Mi ha fatto piacere rivederlo visto che non c’eravamo lasciati nel migliore dei modi. Nel 2002 fui io a chiedere al Presidente di scegliere tra me e Cuper (allora allenatore dell’Inter, ndr) e lui scelse Cuper”.

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