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“La prova del cuoco”: Marco Coppola vince il torneo “Saranno famosi”

28/10/2008

Marco Coppola di Sorrento è il vincitore del torneo "Saranno famosi" riservato a cuochi under 35 che ha avuto per teatro La prova del cuoco, la trasmissione condotta da Antonella Clerici su RaiUno alle 12:00.

In una accesa finale, combattuta all’insegna della creatività, ha sconfitto Alessandro Cogliati di Milano preparando un delizioso dessert: "mousse di ricotta di Mammola e pere con bisquit leggero alle noci di Sorrento servito con caffè napoletano", premiato per il perfetto equilibrio dei suoi sapori e per la particolare ricerca delle materie prime usate per prepararlo.

A decretare la vittoria del giovane re della cucina, giunta alla fine di un torneo che ha visto gareggiare 8 chef di grande talento ma ancora poco noti al grande pubblico, scelti dopo dure selezioni svolte in tutta Italia, è stata una giuria presente in studio composta dal critico e giornalista enogastronomico Luigi Cremona, dal sommelier Alessandro Scorsone e da una casalinga appassionata di cucina: Amalia Troiani.

Marco Coppola, 34 anni, lavora a Roma dove dal 2005 è chef di un noto ristorante. E’ figlio d’arte, infatti, tutta la sua famiglia lavora nel mondo della ristorazione: fratelli, sorelle e soprattutto il padre da cui ha ereditato la passione per i fornelli. La sua è una cucina mediterranea che vive di tradizioni arricchita, però, da tecniche apprese in giro per il mondo dove ha potuto realizzare esperienze professionali molto significative. Quando crea i suoi piatti cerca di alterare il meno possibile i sapori e le caratteristiche dei prodotti che usa, per lui, infatti, in un piatto è fondamentale non solo la leggerezza ma anche la possibilità di individuare tutte le "voci" che lo compongono.

Rispetto delle stagioni, semplicità ed essenzialità sono i principi su cui si basa la filosofia gastronomica di questo giovane chef che ha reintrodotto nelle sue preparazioni la cottura al "coccio". Vive molto anche la sala perchè ricerca il contatto con chi mangia, sente cioè la necessità di far capire anche agli altri che dietro ad un piatto non ci sono solo due mani, ma un intero mondo.

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