< Back

Speciale di ‘Che tempo che fa’ con Albanese

01/01/2011

“Che tempo che fa” inaugura il 2011 con una puntata monografica interamente dedicata ad Antonio Albanese, in onda domenica 2 gennaio alle ore 20.10 su Rai Tre.

Nel corso dell’intervista con Fabio Fazio, l’attore – da fine gennaio al cinema con il suo nuovo film, Qualunquemente – ripercorre con parole e immagini la sua carriera e si esibisce in un travolgente monologo nei panni di uno dei suoi personaggi più riusciti, l’onorevole Cetto La Qualunque.

Nello studio di Che tempo che fa, Albanese racconta i suoi esordi nel mondo dello spettacolo, dalla nascita della passione per il teatro – avvenuta per caso assistendo a una rappresentazione a Milano: «avevo visto al Teatro dell’Arte Elementi di struttura del sentimento, e fui completamente folgorato da questa magia» – all’iscrizione prima ad un corso serale e successivamente alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, fino alla scoperta della vocazione per la comicità, che considera «l’arte in assoluto più elevata».

L’attore ripercorre poi la storia dei suoi personaggi più famosi, tra cui Alex Drastico, che nasce «dai viaggi in treno dalla Lombardia, dove sono nato, alla Sicilia, terra d’origine della mia famiglia: percorrendo l’Italia – racconta Albanese – ho osservato parecchi Alex Drastici», ma anche Epifanio e l’industriale Perego, interpretato per la prima volta nel 1997 nello spettacolo Giù al Nord e che «rappresenta uno spaccato di realtà: allora c’era una sorta di strana esasperazione industriale, un boom tendenzialmente malato». E, ancora, l’intellettuale di sinistra in crisi d’identità e il sommelier, nei panni del quale si esibisce dal vivo in un’esilarante gag insieme a Luca Gardini, campione del mondo di sommelier.

Durante la puntata, dopo aver mostrato in anteprima una scena tratta da Qualunquemente, Albanese interpreta Cetto La Qualunque, improvvisando un irresistibile comizio elettorale con il quale l’onorevole festeggia a suo modo l’arrivo del nuovo anno: «Il 2010 ci ha regalato molte soddisfazioni e alcune ottime notizie, tra cui un decesso eccellente: dopo lunga e penosa malattia, è morta la morale!».

Interviene, infine, anche Gian Antonio Stella, scrittore e giornalista de Il Corriere della Sera, che – ricorda Albanese – fu «il primo a captare l’ironia e la crudeltà di Cetto La Qualunque». Proprio a proposito di questo personaggio, l’autore de La casta sostiene che «esiste davvero, siamo pieni di Cetto La Qualunque: è la cialtroneria che diventa professionismo», ma che la comicità può anche svolgere una funzione civica: quella di Albanese, dice, «è una denuncia feroce di un certo modo di fare politica, che può fare più danni a quel modo di fare politica di quanto possano fare tante inchieste serie».

Share
Your browser is out-of-date!

Update your browser to view this website correctly. Update my browser now

×