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Ultimo appuntamento con ‘Vieni via con me’

28/11/2010

Tra verità scomode e realtà positive, l’ultima puntata di “Vieni via con me”, il programma di e con Fabio Fazio e Roberto Saviano, diventato un fenomeno televisivo e culturale, conclude, lunedì 29 novembre, alle 21.05, su Rai Tre, la narrazione di piccole e grandi storie del nostro Paese.
Attraverso le orazioni civili di Roberto Saviano, che in questa occasione terrà due monologhi di grande attualità sul terremoto a L’Aquila e sul voto di scambio, e la lettura degli elenchi proposti da artisti, esponenti della società civile e persone comuni, il programma realizzato da Rai Tre in collaborazione con Endemol Italia e scritto con Pietro Galeotti, Marco Posani, Michele Serra, Francesco Piccolo, per la regia di Duccio Forzano e curato da Loris Mazzetti, si avvia alla conclusione dopo aver ottenuto di puntata in puntata ascolti da record.

Il premio Nobel per la letteratura (1997) Dario Fo interverrà con un elenco con il quale si rivolgerà alla classe politica.

Si parlerà, poi, di volontariato, di legalità – con gli elenchi letti dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e da don Luigi Ciotti – ma anche di scuola e università: mentre le proteste contro la riforma Gelmini sono al centro delle cronache di questi giorni, Vieniviaconme mette in scena le ragioni di insegnanti, genitori, studenti e ricercatori attraverso la lettura di elenchi che raccontano da diversi punti di vista la situazione della scuola italiana oggi. E proprio gli studenti nei giorni scorsi hanno utilizzato la forma linguistica dell’elenco di Vieniviaconme nella protesta davanti a Montecitorio.

Milena Gabanelli, autrice e conduttrice di Report, leggerà un elenco autobiografico.

Dopo Roberto Benigni, Paolo Rossi, Antonio Albanese e Corrado Guzzanti, sarà la volta di Antonio Cornacchione che si esibirà in un pezzo comico in forma di elenco.

Infine, cinque tra i coreografi più importanti e rappresentativi della recente storia della coreografia italiana – Michele Abbondanza, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Caterina Sagna e Roberto Castello, ideatore e curatore di tutte le coreografie di Vieniviaconme – sono per la prima volta insieme dopo più di vent’anni per condividere la realizzazione della coreografia dell’ultima puntata, che si ispira alla cena di Trimalcione e che, in due minuti, per velocissimi flash, sulle note degli arrangiamenti di “Via con me” elaborati da Daniele Di Gregorio, tenta di afferrare l’inafferrabile realtà del nostro Paese. I costumi sono realizzati da Ester Marcovecchio.

Dopo l’elenco dei “desideri impossibili” della scorsa settimana, in questa puntata Fabio Fazio elencherà “le cose che ho imparato facendo questa trasmissione”, che si chiude con il consueto gioco a due insieme a Saviano “vado via perché/resto qui perché”, diventato un tormentone anche sul web.

La scenografia del programma, asciutta e fortemente espressiva dei contenuti attraverso una scena immateriale, dove i microfoni sono le uniche presenze fisiche e le proiezioni sugli switch glass permettono un uso delle immagini molto efficace e teatrale, è realizzata da Francesca Montinaro.

Vieniviaconme, nelle prime tre puntate, ha battuto ogni record, superando se stesso di lunedì in lunedì. Gli oltre sette milioni e seicentomila spettatori (7.623.000) che hanno guardato la prima puntata (già miglior risultato di sempre per Rai Tre) sono diventati oltre nove (9.031.000) alla seconda – con un picco superiore ai 10.400.000 spettatori – e quasi 10 alla terza, con uno share che, partito al 25%, ha superato il 31%, con picchi superiori agli 11 milioni di spettatori e al 43% di share. Oltre 20 milioni i contatti registrati. Vieniviaconme è riuscito anche a portare davanti al piccolo schermo persone che, abitualmente, non seguono la tv. La platea televisiva del lunedì sera, infatti, da quando c’è il programma di Fazio e Saviano, è aumentata di 2 milioni e mezzo di spettatori, ed è rappresentata soprattutto dalle fasce d’età tra i 15-24 e i 25-34 anni. Un pubblico molto trasversale e altamente pregiato per gli inserzionisti, con percentuali altissime tra i giovani e i laureati, che hanno superato il 57% di share.

Il fenomeno di Vieniviaconme non è solo televisivo. L’idea innovativa di Fazio, Saviano e degli autori del programma di dar voce a tante testimonianze, dagli artisti alla gente comune, attraverso gli “elenchi” creando una nuova “grammatica” del linguaggio televisivo, è diventata un fenomeno di costume e ha conquistato anche il web. Dall’inizio del programma, l’8 novembre scorso, sono oltre 11 milioni le pagine viste tra il sito ufficiale www.vieniviaconme.rai.it, Rai.tv e Rai su YouTube. Sul sito ufficiale, inoltre, gli internauti hanno postato quasi 8.000 contributi, tra elenchi e motivi di “vado via”-“resto qui”. Quasi 200.000, in costante crescita, i fan della pagina ufficiale di Facebook. Sul social network, inoltre, impazza la forma dell’elenco come mezzo di comunicazione. Moltissimi utenti, non solo condividono i video della trasmissione sulle loro bacheche, ma aggiornano i loro status con alcune frasi degli elenchi letti dagli ospiti in studio, postano elenchi su qualsiasi argomento, e chiedono agli amici di scrivere opinioni sui temi più vari in forma di elenco scrivendo esplicitamente “in stile Vieniviaconme”. I principali fatti quotidiani, inoltre, vengono spesso commentati facendo riferimento a un possibile elenco da leggere nel corso del programma. Questo succede anche in altri spazi di dialogo online, mentre su diversi siti la forma dell’elenco diventa modalità per scrivere pezzi di commento alla trasmissione, oppure vengono stilati degli elenchi in riferimento ai personaggi che partecipano al programma.

Molti i temi trattati a Vieniviaconme in queste settimane. Dai monologhi di Saviano – sulla delegittimazione e la macchina del fango, l’Unità d’Italia, la presenza della ‘ndrangheta al Nord, la storia di Welby, i rifiuti a Napoli e le abilità diverse – che hanno sempre ottenuto ascolti altissimi e sollevato numerose polemiche, all’irresistibile monologo del premio Oscar Roberto Benigni – picco d’ascolto della prima puntata con 9.321.000 spettatori e oltre il 32% di share – che ha concluso il suo intervento con una versione inedita di “E’ tutto mio”, brano rap sulle proprietà del Presidente del Consiglio. E ancora, gli interventi di Paolo Rossi, di Corrado Guzzanti – tornato in tv dopo una lunga assenza con un incontenibile “elenco di battute che non aiuteranno questa trasmissione”, un pezzo di grande satira a tutto campo seguito da oltre 11 milioni di spettatori – e di Antonio Albanese nei panni di Cetto La Qualunque, che ha fatto il record di share della seconda puntata con oltre il 40%.
Di omosessualità si è parlato con il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, mentre il tema dei tagli alla cultura è stato affrontato con Claudio Abbado, che ha letto un elenco del perché è sbagliato fare tagli al settore culturale, e con “l’elenco dei motivi per cui con la cultura si mangia”, un testo inedito, di grande ironia, scritto dall’autore di Montalbano, Andrea Camilleri, e letto in studio da Luca Zingaretti.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del PD Pierluigi Bersani hanno letto rispettivamente un elenco dei valori della destra e della sinistra, mentre il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha parlato della lotta dello Stato alla mafia.
Ci sono stati, poi, i racconti di vita di Beppino Englaro, di Mina Welby e la testimonianza di Ilaria Cucchi, che ha ricordato il fratello Stefano. Con Manlio Milani si è reso omaggio alle vittime della strage di Piazza della Loggia. E ancora si è parlato di carceri, attraverso l’elenco di Luigi Manconi, di migranti, del significato del verbo “fare” con Renzo Piano, di disabilità con il comico David Anzalone, che con grande autoironia ha proposto un elenco delle “opportunità di essere handicappati” e dei vantaggi della vecchiaia con il testo, inedito, di Carlo Fruttero. Emma Bonino, vicepresidente del Senato, Susanna Camusso, segretaria confederale della Cgil, e l’attrice Laura Morante hanno portato la loro testimonianza sulla condizione femminile oggi, elencando le cose che passano sui corpi femminili, i pensieri delle donne che lavorano e le cose che una donna non vorrebbe più sopportare.

La canzone “Via con me”, che dà il titolo al programma, è stata riproposta da Roberto Benigni, Toni e Peppe Servillo, che hanno cantato insieme per la prima volta, e Luca Zingaretti. Il racconto di Vieniviaconme attraverso la musica è stato interpretato da Daniele Silvestri con “Io non mi sento italiano”, Fiorella Mannoia con “Sally”, Cristiano de Andrè con “Don Raffaè”, Ligabue con “Buona notte all’Italia” e, infine, da Ivano Fossati con “Mio fratello che guardi il mondo”.

Hanno partecipato a questo racconto corale anche: Gabriele Salvatores, suor Giuliana Galli, Angela Finocchiaro, don Andrea Gallo, Silvio Orlando e don Giacomo Panizza. A loro si aggiungono, infine, le testimonianze di molte persone comuni, che hanno arricchito la narrazione a più voci dell’Italia di oggi con i loro elenchi, le loro storie di vita, le loro paure e le loro speranze.

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