Antonio Di Pietro, Teo Teocoli, Dario Fo e Franca Rame tra gli ospiti di “Che tempo che fa”
Sabato 24 ottobre Filippa Lagerback presenta gli ospiti della serata condotta da Fabio Fazio.
Antonio Di Pietro, alla vigilia delle primarie del Partito Democratico di cui è il principale alleato, parla il Presidente dell’Italia dei Valori, formazione politica da lui costituita nel 1998; originario di Montenero di Bisaccia (Molise), operaio immigrato in Germania, al rientro in Italia si laurea in Giurisprudenza diventando Commissario di Polizia, Procuratore legale e infine, entrato per concorso in Magistratura, Sostituto Procuratore della Repubblica, prima a Bergamo e, dal 1985, a Milano, membro del team di Mani Pulite che, partire dall’ arresto in flagranza di Mario Chiesa, promuove l’inchiesta Tangentopoli.
Teo Teocoli, attore teatrale e televisivo, torna in tournée dal 28 ottobre al Teatro Bellini di Napoli con il nuovo spettacolo da lui scritto, diretto e realizzato, La Compagnia dei Giovani, one-man show basato sull’improvvisazione, in scena fino al 25 aprile 2010 con l’immancabile Doctor Beat band e i giovani: Armando Celso, Tony Dallara e Mario Lavezzi; una lunga carriera iniziata negli anni ’60 nel Clan Celentano, approdata presto al cinema ed alla tv (Drive In, I vicini di casa, Striscia la notizia, Scherzi a parte, Mai dire gol, Quelli che il calcio) dove ha lanciato con successo la sua inconfondibile galleria di personaggi e maschere, da Peo Pericoli a Felice Caccamo, da Gianduia Vettorello alle irresistibili imitazioni.
Immancabili all’appuntamento di chiusura del sabato sera Aldo, Giovanni e Giacomo, impegnati nel "difficile" ruolo de le ronde padane; l’originale commento delle notizie "indimenticabili e imperdibili" della settimana a cura di Massimo Gramellini e le analisi climatiche ed ambientali di Luca Mercalli completano questa puntata di Che tempo che fa.
Domenica 25 ottobre Filippa Lagerback presenta gli ospiti del talk-show condotto da Fabio Fazio.
Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Reggio Calabria, è uno dei magistrati più attivi ed esposti nella lotta alla ‘ndrangheta; da 23 anni, come Sostituto Procuratore prima a Locri e poi a Reggio Calabria, combatte la malavita organizzata; è stato titolare di inchieste come Armonia, Primavera e Fehida, che hanno portato alla decimazione dei vertici delle cosche dei Morabito di Africo Nuovo, dei Pelle e Nitra di San Luca in Aspromonte, dei Cordì e Cataldo di Locri; specializzatosi nella lotta al traffico internazionale di droga, ha contribuito alla cattura di oltre 120 latitanti, lavora sulla strage di Duisburg, dal 1990 vive sotto scorta ed è sfuggito a diversi attentati; nel gennaio 2009, ha pubblicato una versione riveduta ed aggiornata di Fratelli di sangue – Storie, boss e affari della ‘ndrangheta, la mafia più potente del mondo.
Dario Fo e Franca Rame, dopo sei anni l’inossidabile coppia è tornata a condividere lo stesso palco con un nuovo spettacolo, Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano, in scena al Teatro Strehler di Milano dal 6 all’11 ottobre scorso, tratto dall’omonimo libro da loro scritto e in cui si ripercorre la vita del Santo guidando lo spettatore in un viaggio che lo porta alle origini della città di Milano; un sodalizio sentimentale e professionale quello della coppia che dura da oltre cinquant’anni: Lei, figlia d’arte, attrice teatrale, drammaturga, impegnata nelle più importanti battaglie politiche e sociali; Lui, attore, regista, scenografo, costumista e impresario della loro compagnia teatrale, Premio Nobel per la letteratura 1997.
Giorgio Diritti, regista e sceneggiatore bolognese, in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma con L’uomo che verrà, proiettato in anteprima il 20 ottobre e in programmazione nelle sale italiane dal 29 gennaio 2010; nel 2005 realizza il suo film d’esordio, Il vento fa il suo giro, autoprodotto, autodistribuito e in breve diventato un "caso nazionale", partecipando ad oltre sessanta festival in Italia e all’estero, vincendo trentasei premi e cinque candidature, nel 2008, ai David di Donatello e quattro ai Nastri D’argento oltre a vantare un’inconsueta e longeva permanenza al Cinema Mexico di M