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‘Boss in incognito’, con una compagnia di navigazione

26/01/2015

Protagonista della sesta puntata di Boss in incognito, il programma condotto da Costantino della Gherardesca, prodotto in collaborazione con Endemol Italia, in onda il 26 gennaio, alle 21.10, su Rai2, sarà Alessandro Onorato, figlio di Vincenzo Onorato, già timoniere di Mascalzone Latino e Presidente di una compagnia di navigazione in cui lavora lo stesso Alessandro.
La famiglia Onorato è una famiglia di Armatori fin dall’800, quando ancora il trasporto tra la Penisola e le isole avveniva con navi a vela. Il Commendatore Achille Onorato ha scritto letteralmente la storia della marineria italiana nel dopoguerra. Oggi, a capo della compagnia di navigazione, cresciuta molto in questi anni, c’è suo figlio, Vincenzo Onorato, che l’ha portata da piccola realtà locale a top player del settore.
La crisi di questi anni ha inciso sul turismo in maniera dura. “Per noi – dice Alessandro Onorato – il problema si è concretizzato in una ulteriore riduzione del periodo ‘caldo’ della stagione, che ormai si è ridotta a meno di un mese. Al calo della domanda e in generale della capacità di spesa delle famiglie si è aggiunto un progressivo aumento del costo del carburante, che ha reso sempre più stretta la forbice all’interno della quale la società poteva muoversi”.Oggi Alessandro Onorato ha deciso di mettersi in gioco e partecipare a Boss In Incognito perché vuole aiutare la sua azienda a crescere in un momento difficile come questo. Ma anche perché vuole dimostrare che, malgrado abbia soltanto 24 anni, non è solo “il figlio di Vincenzo Onorato”: ha una laurea in tasca, idee ed entusiasmo da regalare alla sua azienda. Per una settimana Alessandro lavorerà sotto mentite spoglie sulle navi della sua flotta. Rifarà le cabine, pulirà i bagni, farà lavori di manutenzione e servirà al bar di bordo. Soltanto così potrà cogliere le difficoltà e i margini di miglioramento che possono garantire ancora la crescita della sua azienda e il benessere dei suoi dipendenti. E solo così potrà dimostrare di non essere solo un figlio “fortunato”.

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