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‘Che tempo che fa’, gli U2 presentano il nuovo album

12/10/2014

Quattordici anni dopo la partecipazione Sanremo, quattro anni dopo l’ultima esibizione live a Roma, l’attesa del pubblico italiano per gli U2 è stata premiata stasera quando Bono e The Edge sono stati ospitati da Fabio Fazio a CHE TEMPO CHE FA su Rai 3, accolti dal pubblico della trasmissione con un calore da stadio. L’occasione era quella di un’anteprima mondiale con la presentazione del nuovo disco degli irlandesi, ‘SONGS OF INNOCENCE’, dopo lo svelamento a sorpresa dell’album durante l’evento Apple del 9 settembre. Gli U2 mancavano dalla TV italiana dal Festival di Sanremo 2000, anch’esso a conduzione Fazio: ed è proprio da un ricordo di Pavarotti, che portò Bono e The Edge al Festival, che parte l’intervista. “Quando lo conobbi mio padre, appassionato di lirica, mi chiese come mi sentii a incontrare un vero cantante – ha ricordato Bono – dopo la morte di mio padre mi è sembrato che la mia voce fosse migliorata, come se mi avesse fatto un regalo”. Non un caso che l’intervista di Fazio cominci con un ricordo personale: ‘SONGS OF INNOCENCE’ si annunciava come il disco più intimo della carriera degli U2. Così l’intervista di Bono e The Edge percorre i ricordi dell’adolescenza dublinese: “dopo l’ultimo album – ha detto Bono – ci siamo chiesti perché fare un altro disco, perché stare in una band, e siamo tornati alle origini, abbiamo ascoltato la musica degli anni ’70 con orecchie nuove, consapevoli di quanto ci avesse influenzato”. ‘SONGS OF INNOCENCE’ quindi è un viaggio a ritroso alla ricerca dell’innocenza, e il punto più alto di questo viaggio è l’incontro con il punk dei Ramones, visti in concerto a Dublino: “Il punk rock è stato l’inizio di qualcosa di completamente nuovo – dice The Edge a proposito del tributo a Joey Ramone del primo singolo – all’improvviso tutti potevano provarci”. Ma oltre alla folgorazione musicale, il disco racconta anche dell’innocenza perduta con le autobombe di Dublino del 1974: ‘Raised By Wolves’ racconta l’eredità di rabbia che ci lascò quell’evento – dice Bono – ma oltre la violenza politica c’è la violenza domestica che è ovunque, in Irlanda o in Italia”. L’innocenza professata dal nuovo disco è anche uno stato al quale aggrapparsi, come spiegano i due artisti a Fabio Fazio: “grazie al gruppo e alla musica siamo rimasti sempre un po’ innocenti e naif”, dice The Edge, e gli fa eco Bono: “credo che ogni giorno si debba provare a ricominciare, guardare ai propri errori e alle proprie azioni, da soli o con l’aiuto di Dio: noi l’abbiamo fatto con questo disco”. E la rockstar conclude: “al me stesso degli anni 70 direi ‘hai più ragione di quanto pensi’, ma quello che mi spaventa è cosa direbbe a me un giovane Bono!”. La prima uscita pubblica dopo la sorpresa di Cupertino è anche l’occasione per parlare dell’originale distribuzione gratuita su iTunes del nuovo album, frutto di un accordo degli U2 con Apple: “Apple ha voluto premiare con un dono tutti gli utenti che per anni hanno pagato la musica: sappiamo bene come sia difficile per un musicista farsi pagare, oggi Cole Porter venderebbe t-shirt!”. Da Fazio gli U2 hanno eseguito un set acustico che ha richiamato l’edizione deluxe dell’album – nei negozi da domani oltre all’edizione standard – che conterrà le undici canzoni già pubblicate anche in versione acustica. Dopo aver eseguito voce e chitarra ‘The Miracle (of Joey Ramone)’ fra cori e battiti di mani del pubblico, The Edge è andato al piano per ‘Every Breaking Wave’ in un arrangiamento che ha commosso la platea di ‘Che Tempo Che Fa’. E la promessa con cui gli U2 lasciano lo studio di Milano è quella di ritornare: “prima di quindici anni, e magari con il resto della band”, come dice Bono.

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