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‘Che tempo che fa’, record con gli U2

13/10/2014

Record d’ascolti per Che Tempo Che Fa che ieri, con la partecipazione degli U2, in diretta e in esclusiva, per la prima apparizione TV a livello mondiale per presentare il nuovo album “SONGS OF INNOCENCE”, ha registrato il suo record stagionale con 3.434.000 spettatori e il 13,07% di share. Si tratta anche del miglior risultato, in ascolto medio, di RaiTre dall’inizio di questa stagione. Da record, ieri, per il talk show condotto da Fabio Fazio, anche il numero di contatti, che hanno superato i 10 milioni e ottima la share nel pubblico laureato, che ha superato il 26%. Bono e The Edge sono stati accolti nello studio del talk show di RaiTre, prodotto da Endemol Italia, con un calore da stadio. E anche Twitter, con quasi 9.000 tweet, è impazzito: nella trend topic, in pochissimi minuti, si sono classificati gli hashtag Bono (che ha raggiunto anche la prima posizione), The Edge, #chetempochefaU2, #chebonochefazio, e Fazio. In studio Bono e The Edge si sono esibiti in un set acustico che ha richiamato l’edizione deluxe dell’album (nei negozi da oggi oltre all’edizione standard). Prima hanno eseguito voce e chitarra ‘The Miracle (of Joey Ramone)’ fra cori e battiti di mani del pubblico, poi The Edge è andato al piano per ‘Every Breaking Wave’ in un arrangiamento che ha commosso la platea di Che Tempo Che Fa. Gli U2 mancavano dall’Italia da quattro anni, dall’ultima esibizione live a Roma, e da quattordici anni dalla Tv italiana, dal Festival di Sanremo 2000, sempre a conduzione Fazio. Ed è proprio da un ricordo di Pavarotti, che portò Bono e The Edge sul palco dell’Ariston quell’anno, che è partita la lunga intervista di Fabio Fazio. Spazio poi ai ricordi dell’adolescenza dublinese, all’incontro con il punk dei Ramones, e all’innocenza perduta con le autobombe di Dublino del 1974. La prima uscita pubblica, a Che tempo che fa, dopo la sorpresa di Cupertino del 9 settembre scorso, è anche l’occasione per parlare dell’originale distribuzione gratuita su iTunes del nuovo album, frutto di un accordo degli U2 con Apple. Alla fine, la promessa con cui gli U2 lasciano lo studio di Milano è quella di ritornare: “prima di quindici anni, e magari con il resto della band”, ha concluso Bono.

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