Vicino al lago di Bracciano, ad Anguillara Sabazia, c’è il ristorante Sabatino, gestito, dal 2006 da Marco e Dorota, marito e moglie, che serve cucina italiana, carne e pesce alla brace e pizzeria. Gli affari di Sabatino, all’inizio, vanno bene, tanto da spingere i due titolari a decidere di ampliare il locale per accogliere i clienti ogni giorno più numerosi. Poi, però, sopraggiunge la crisi e i pienoni d’un tempo diventano un lontano ricordo. Marco, che è anche lo chef del ristorante, comincia a diminuire il personale nella speranza di contenere le spese, addossandosi però una mole di lavoro sempre più grande e impegnativa. E nonostante non riesca a gestire tutto da solo, non è capace di delegare (anche se poi si lamenta che nessuno lo aiuta…), né di accettare le critiche. Lo stress aumenta, il malumore anche, così come le urla che arrivano dalla cucina. Anche la qualità dei piatti ne risente, e le lamentele dei clienti non tardano ad arrivare… Secondo Dorota, sua moglie, presente in cucina come addetta alla brace, affinché le cose migliorino, l’atteggiamento del marito è una delle prime cose da cambiare, insieme al coordinamento del lavoro tra i vari reparti, al momento troppo divisi. In cucina, inoltre, ci sono Samantha, una ragazza brasiliana che fa l’aiuto cuoca, e Simona, una ragazza rumena che ha iniziato come lavapiatti ma che ora riesce a dare una mano anche nella preparazione dei piatti. Entrambe vorrebbero fare di più – cosa che Marco non consente – e pensano che il menu del ristorante vada accorciato: è troppo ampio e crea solo difficoltà, sia nella realizzazione che nel servizio. A servire in sala, invece, ci sono Dora e Lorena. Per entrambe, i litigi che avvengono in cucina penalizzano anche il servizio, che, comunque, non è più coeso come un tempo. L’intervento di Antonino Cannavacciuolo è fondamentale per riorganizzare i compiti e dare una svolta, tanto in cucina quanto in sala.