Nuovo appuntamento, questa sera, con la terza stagione di Cucine da incubo. Dalle 21:00, su FoxLife, andranno in onda due episodi: nel primo, Antonino Cannavacciuolo farà tappa in Puglia, ad Alberobello.

Vicino alla strada principale del paese, e a pochi passi dalle tipiche stradine con i trulli, che rendono famoso questo paese in provincia di Bari, c’è il ristorante La Foggia, gestito da due fratelli, Angelo e Francesca, che offre cucina italiana e piatti tipici del territorio. Angelo è il cuoco del locale. Forte di un diploma conseguito all’alberghiero e di svariate esperienze lavorative in Italia e all’estero, nel 2004 decide di aprire il suo ristorante che, all’inizio, ha successo: i clienti sono numerosi e il personale abbondante. Col tempo le cose cambiano e Angelo è costretto a una drastica riduzione del personale, che lo porta a rimanere praticamente da solo ai fornelli, affiancato soltanto da Antonio, l’aiuto cuoco. La cucina di Angelo è genuina, i prodotti sono freschi, ma il menù è molto impegnativo. Le portate sono troppe e non consentono a un unico chef di preparare ogni piatto al meglio e con rapidità. Le attese sono all’ordine del giorno, non tutte le pietanze sono sempre disponibili e, a complicare le cose, anche il servizio in sala mostra delle pecche. Secondo Angelo, in sala dovrebbero indirizzare meglio i clienti verso determinate portate per non mandare in tilt la cucina, ma Francesca, sorella di Angelo, nonché titolare del locale insieme a lui, non riesce a dirigere i camerieri (Cosimo e Michele) – avrebbe bisogno lei stessa di una guida, visto che è molto giovane – e, come se non bastasse, sente ricadere su di lei le ire del fratello maggiore. Secondo Francesca è il menu che va accorciato e le porzioni ridimensionate, così come i prezzi. Tra i due fratelli ormai c’è una guerra aperta, guerra che sta portando il locale sull’orlo del fallimento. Angelo è stanco e sfiduciato, Francesca lo è ancora di più. Solo Antonino Cannavacciuolo può dare una scossa ai due fratelli, affinché riprendano in mano le redini del ristorante, e riportare l’armonia laddove ormai regna solo il caos.