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‘Cucine da incubo’, stasera anche vicino Roma

09/06/2015

Nel secondo episodio di Cucine da incubo in onda stasera, su FoxLife, Antonino Cannavacciuolo sarà a Rocca di Papa.

Il ristorante La Vecchia Stazione nasce nel 1999 ai piedi della dismessa stazione della funivia di Rocca di Papa, nella zona dei Castelli Romani. Lo gestiscono Pino e Sabrina, marito e moglie. Lei viene da una famiglia di ristoratori della zona e da sempre lavora in cucina, Pino, invece, ha un passato da direttore commerciale in una concessionaria ma ha messo nel locale passione e dedizione. I primi anni, pur tra grandi sacrifici, sono pieni di soddisfazioni e di successi, tanto che anche i figli di Pino e Sabrina iniziano a lavorare nel locale. Il ristorante è sempre pieno, si toccano i 1.500 coperti alla settimana. Poi arriva la crisi e i clienti cominciano a diminuire. Fabiano, il figlio più piccolo, si trasferisce a lavorare all’estero. Pino prova ad apportare dei cambiamenti: ristruttura la sala e crea una costosa area brace a vista, ma non funziona. Questo insuccesso porta Pino a chiudersi sempre più in se stesso e ad aiutare sempre meno i suoi famigliari. Non si riesce a capire quale sia il problema visto che, rispetto agli anni d’oro, nulla è cambiato, a parte la situazione economica che, ora, è diventata critica. Secondo Sabrina, da sempre cuoca del ristorante (prepara piatti di cucina casereccia e regionale, a cui si aggiungono carni alla brace e pizze), gran parte del calo dei clienti è dovuto all’assenza del marito: nessuno meglio di lui era in grado di fidelizzare e coccolare i frequentatori abituali del locale. Sabrina, inoltre, pensa che il menù del locale sia troppo ampio e non le consenta di curare le cose come vorrebbe. Lei – d’accordo con il figlio Diego – vorrebbe stringere l’offerta, ma il marito non vuole. In cucina, da diversi anni, c’è anche Luca, l’addetto alla brace. Il responsabile della sala è Diego, il figlio più grande di Sabrina e Pino, a cui piacerebbe fare qualche innovazione, ma spesso si scontra con le idee del padre e anche lui inizia a pensare che, forse, sia meglio emigrare. In sala con lui c’è Alessandro, che, come Diego, pensa che il locale abbia bisogno di una formula più moderna. L’intervento di Antonino Cannavacciuolo è fondamentale per cercare di invertire la rotta.

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