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‘Cucine da incubo’, stasera Cannavacciuolo a Bergamo

23/06/2015

Andrà in onda questa sera, alle 21, su Fox Life, il penultimo episodio della terza stagione di Cucine da Incubo. Antonino Cannavacciuolo sarà al Borgo di San Lazzaro, un ristorante nel centro storico di Bergamo con circa 70 coperti che serve prevalentemente una cucina semplice e del territorio, con qualche secondo piatto di carne piuttosto particolare (come struzzo, filetto di canguro e costolette di agnello australiano). E’ gestito, dal 1999, da Carlo, un uomo molto carismatico e abbastanza conosciuto in città, con la passione per la bicicletta. Carlo arriva spesso tardi a lavoro ma è in grado di coinvolgere i clienti e di farli sentire a proprio agio. Secondo lui è questa la filosofia principale del Borgo di San Lazzaro: far sentire tutti come fossero a casa. In cucina ci sono Ines, Innocente e Adriano. Ines conosce tre culture gastronomiche: quella della Costa D’avorio, sua madrepatria, dove ha studiato in una scuola alberghiera, quella francese dove ha seguito un corso di specializzazione, e quella italiana, anzi bergamasca (vive a Bergamo da 8 anni.) E sono proprio i piatti della tradizione bergamasca quelli che prepara maggiormente, soprattutto per volere del titolare, perché lei vorrebbe sperimentarne altri… Con lei, in cucina, c’è suo nipote Innocente, anche lui originario della Costa D’Avorio, che lavora come aiuto cuoco e lavapiatti e Adriano, il pizzaiolo. In sala, a servire, oltre al titolare Carlo, ci sono Laerta, una ragazza albanese, e Luca. Tra Carlo e Laerta le battute, gli scherzi e le liti sono all’ordine del giorno, anche in sala. E la ragazza non fa mancare le sue critiche anche alla cuoca Ines. Però, spesso, è lei a tenere le fila di tutto, visto che Carlo pecca un po’ di mancanza di autorità. Luca è il più giovane di tutti, frequenta l’ultimo anno della scuola alberghiera, ma ha le idee chiare: in sala c’è un clima troppo informale, l’organizzazione è lasciata troppo al caso e, anche secondo lui, c’è qualche pecca in cucina. Purtroppo, la tolleranza e la comprensione di Carlo – già di suo poco incline allo scontro – verso i suoi collaboratori, vengono spesso scambiate per debolezza e disinteresse e contribuiscono a far crescere confusione e mancanza d’ordine. Complice la concorrenza degli altri locali che hanno aperto in centro, e il fatto che, per un certo periodo il locale è rimasto chiuso a pranzo, i clienti sono diminuiti. Servirà l’intervento di Antonio Cannavacciuolo per dare nuovi stimoli al locale e a chi ci lavora.

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