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‘Cucine da incubo’, stasera su NOVE la terza puntata

03/04/2016

Antonino Cannavacciuolo fa tappa nella provincia di Como, ad Albese con Cassano, un comune situato ai piedi delle Prealpi Comasche e che fa parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Qui sorge Ai Platani, un locale storico molto conosciuto in zona. La storia dell’attività inizia negli anni sessanta, quando la nonna dell’attuale gestore, Matteo, decide di aprire una trattoria con cucina casalinga. I genitori di Matteo però si dissociano dall’impresa familiare dedicandosi ad altre attività. Nel 1991, Matteo decide di riprendere in mano le redini del ristorante di sua nonna, con l’aiuto di sua madre Luisa. Da allora, però, la gestione di Matteo è rimasta sempre uguale a se stessa: il menu è pressoché invariato e anche gli arredi presenti nel locale risalgono agli anni novanta. Di contro, se nei primi anni il ristorante funzionava molto bene, oggi sta vivendo un momento di crisi economica. I dipendenti si sono ridotti a cinque e Matteo, che prima si occupava solo della sala, dopo aver dovuto licenziare, tra gli altri, anche il cuoco, ha iniziato a lavorare pure in cucina. La qualità della cucina ne ha risentito – anche se Matteo è convinto di saper cucinare bene – e oggi Ai Platani è conosciuto più come pizzeria che come ristorante. Matteo, peraltro, difficilmente accetta le critiche ed è poco disponibile ad andare incontro alle richieste dei clienti. Infine, a rendere le cose ancora più complicate c’è il rapporto conflittuale tra lui e sua madre. Luisa considera il figlio ancora un “bambino” (nonostante sia quasi 50enne), viziato e superficiale. Supervisiona ossessivamente il lavoro di Matteo, anche in cucina, e dice la sua su tutto, creando confusione e minando l’autorità del figlio. Insieme a loro lavorano Barbara, come cameriera, Marta, amica di infanzia di Mattero, come aiuto cuoca e lavapiatti, e Antonio, detto Toto, come pizzaiolo. Tutti e tre ammettono che il rapporto conflittuale tra madre e figlio crea confusione e non aiuta locale e che l’attività avrebbe bisogno di una svolta e di un rinnovamento, partendo dal menu per arrivare agli arredi. Matteo vorrebbe che la sua attività, che ora funziona principalmente come pizzeria, riacquistasse lo status di ristorante. I consigli di Chef Cannavacciuolo sono fondamentali.

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