‘Cucine da incubo’, ultima puntata a Roma
Andrà in onda questa sera l’ultima puntata della terza stagione di Cucine da incubo. Antonio Cannavacciuolo farà tappa in un quartiere residenziale della semiperiferia di Roma, dove Luigi e Alice gestiscono L’Altro Sostegno. Il locale nasce nel 2009 ed è il coronamento del sogno di Luigi, un ragazzo che ha preferito seguire la sua passione per la cucina agli studi di architettura. Già durante gli studi lavorava nei ristoranti e, dopo aver abbandonato l’università, ha continuato a lavorare nel campo della ristorazione come dipendente, fino all’apertura de L’Altro Sostegno. Tuttavia, Luigi, che è anche uno degli chef de L’Altro Sostegno, non ha ancora ben deciso che strada far intraprendere al suo locale. Osteria o ristorante di qualità? Da una parte c’è un menù ricco, con piatti particolari e creativi. Un menu che rende orgoglioso Luigi, a cui lavorano lui e Dimitri, un cuoco ucraino con una laurea in chimica che ama fare sperimentazioni col cibo (con successo). Dall’altra parte, invece, c’è una sala non troppo bella, che nell’arredamento non rispecchia un locale di un certo livello, con le tovagliette di carta. I prezzi sono in linea con la cucina, un po’ troppo alti, quindi, per lo standard di un quartiere residenziale e, così, tengono lontani molti potenziali clienti. Sarebbero giustificati se si riuscisse ad attirare una clientela maggiore, anche al di fuori del quartiere ma, finora, non è successo. Qualche problema c’è anche in sala… spesso ci sono errori nelle comande e non sempre i camerieri conoscono tutti i piatti e la lista dei vini. Tra loro c’è Angela, la sorella di Luigi, giudicata dal fratello un po’ troppo disattenta. Dal canto suo, la ragazza pensa di essere il parafulmine del fratello che, incapace di prendersela con gli altri dipendenti, se la prende solo con lei. A servire c’è anche Andrea, uno studente universitario. In questo scenario, due anni fa è arrivata la compagna di Luigi, Alice, che ha rilevato una quota della società e che si occupa dell’amministrazione e dell’organizzazione del lavoro in sala. Alice ha un atteggiamento pragmatico, ma pure lei fatica a dare un’impostazione al locale, anche per il fatto che è alla sua prima esperienza nel mondo della ristorazione. Servirebbe maggiore elasticità, sia nell’offerta sia nei prezzi. Peraltro, finora, i mancati guadagni non hanno permesso al locale di rinnovarsi – mancano alcune attrezzature e altre sarebbero da sostituire – e migliorare, a cominciare dall’arredamento. L’Altro Sostegno ha bisogno di un’identità. Antonino Cannavacciuolo è la persona giusta per aiutare lo staff a trovarla.