< Back

Fruttero ospite a ‘Che tempo che fa’

06/06/2010

Domenica 6 giugno 2010 si chiude la settima edizione di Che tempo che fa con una puntata speciale, una sorta di regalo di fine produzione per l’affezionato pubblico del talk – show condotto da Fabio Fazio.
La frittura di Fruttero, in onda su RaiTre, domenica 6 giugno alle 20:30, è un piacevole incontro – conversazione realizzato nel buen retiro di Carlo Fruttero, nella Maremma grossetana, con l’amichevole partecipazione di Pietro Citati.

Nella puntata di domenica, lo scrittore torinese apre le porte della sua abitazione per raccontarsi e conversare di libri e letteratura. Nel corso dell’incontro, Fazio lo invita a scegliere le quattro cose fondamentali della sua vita (escludendo persone e affetti) e Fruttero dà vita a un elenco originale e interessante. Per prima cosa dice “i libri, leggere è una cosa molto complessa, me ne accorgo perché sono un vecchio. Io ho letto tanti libri in un certo modo a 20 anni, in un altro modo a 40 e adesso, a 80, in un modo ancora diverso”. E fa l’esempio del ritratto della Monaca di Monza, de I Promessi Sposi: “a 20 anni non te ne frega niente dell’Innominato, alla mia età, invece, la notte dell’Innominato… vedere come la pietà riesce ad entrare nell’anima di questo feroce, lui che comincia a dubitare… è un genio”. Il luogo preferito per la lettura è “il letto, di sera, quando finalmente la giornata è chiusa. Ho attorno, sul letto, tutti i miei libri, li comincio a prendere, prima questo poi quello… mi metto in condizioni di fare lo zapping, uno zapping continuo, bellissimo… è un divertimento”. Insomma, la prima delle quattro cose è “lo zapping notturno tra i libri nel letto”. Poi, “camminare. Tanto più adesso che non cammino più. Camminare mi piaceva tantissimo. Camminavo dovunque. Mio padre parlava pochissimo e camminava molto. La domenica facevamo la passeggiata in collina, lui conosceva benissimo la collina torinese, io gli davo la mano e in silenzio assoluto camminavamo per tre ore. E se c’era una fontanella mi ricordo che la sua mano mi faceva da cucchiaio per bere”, quindi “bere dalla mano del papà”. Come terza il ricordo del canale tra Nemours e Fontainebleau, vicino alla “cabane” di pietra del suo amico e collega Franco Lucentini e il rumore del terriccio sotto i loro passi: “camminavamo su e giù, parlando, fumacchiando, riposandoci dal lavoro. E’ un ricordo bello, che mi manca, il ricordo del terriccio del canale sotto i piedi”. E, infine, il fritto di paranza: “non l’aragosta, non il salmone, nemmeno il caviale… ma quei pescetti meravigliosi… ah, che buono, prenderlo con le mani, non con la forchetta!”.

Lo scrittore, poi, racconta dell’amicizia con Lucentini e del loro sodalizio artistico-letterario: “l’ho capito in ufficio, a Torino (da Einaudi, ndr), che potevamo essere amici. Lui faceva il lettore, lo scout, pagato 3 lire per Einaudi a Parigi, abitava a Monmartre, naturalmente, e veniva fino a Torino in moto… un viaggio spaventoso. Alla fine si stabilì anche lui a Torino, per essere vicino alla casa e… alla cassa, se non andavi tu a chiedere i soldi… Cominciammo a lavorare insieme e ridevamo delle stesse cose. Capimmo che eravamo fatti per collaborare. E poi abbiamo deciso di provare a mettere insieme un romanzo. Facemmo La donna della domenica e fu una fortuna”. Lo scrittore parla anche delle “sue” donne, la mamma che, solo dopo i 50 anni, gli ha detto: “sei bello” e la figlia che qualche sera fa, vedendo Camilleri proprio da Fazio, alla domanda del padre: “chi ha più l’aria da vecchietto?”, ha risposto: “siamo lì”. “Non si può dire così al padre – ha aggiunto Fruttero tra le risate – bisogna essere faziosi, doveva dirmi che dimostravo 20 anni di meno!”.

Infine, interviene anche Pietro Citati e si parla dei cinque titoli fondamentali della letteratura. Per Fruttero sono: I Promessi Sposi di Manzoni, Candide di Voltaire (“il primo libro che ho letto in francese”), Le avventure di Pinocchio di Collodi, Madame Bovary di Flaubert e I demoni di Dostoevskij. Citati, invece, esclude Madame Bovary e inserisce e l’Odissea di Omero e la Recherche di Proust… “e poi sono incerto tra i Demoni e Guerra e Pace”.

Share
Your browser is out-of-date!

Update your browser to view this website correctly. Update my browser now

×