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Isabella Rossellini ospite a ‘Che tempo che fa’

30/01/2010

Il ritorno in Italia, da attrice, nel film La solitudine dei numeri primi, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, con la regia di Saverio Costanzo; la “popolarità” vissuta da bambina come figlia d’arte; i Green Porno, mini-documentari sulle abitudini sessuali degli animali di cui è ideatrice autrice e interprete, prossimamente in onda anche in Italia sul digitale terrestre; la sua passione per la zoologia e il suo “allevamento” di ostriche. Sono alcuni degli argomenti affrontati da Isabella Rossellini durante l’intervista con Fabio Fazio, a Che tempo che fa, che andrà in onda domani sera, alle 20:10, su RaiTre.

“Nella mia carriera ho fatto solo 3 film in Italia. Mi ha fatto un enorme piacere che Saverio Costanzo mi abbia chiesto di far parte di questo film. Ci siamo trovati benissimo, come se lo conoscessi da 50 anni”, dice l’attrice a proposito della sua partecipazione a La solitudine dei numeri primi, raccontando che sul set era presente anche Paolo Giordano, l’autore del libro, e come il regista chiedesse spesso di improvvisare: “c’è un copione, però Saverio mi ha detto: dimenticalo. Io, come attrice, so che devo fare una scena dove sono una mamma un po’ indifferente, ma non dico esattamente le parole scritte. Il primo giorno ero un po’ disorientata, poi però mi è piaciuto tantissimo”.

Alla domanda sul perché abbia girato così pochi film in Italia, la Rossellini risponde: “devo dire la verità, non riesco a spiegarmelo neanche io. Forse c’è chi pensa: è andata a vivere all’estero, non vuole più lavorare qui. O forse perché nell’’86 ho fatto un film, Velluto Blu, che ha scandalizzato molto gli italiani. Tutta la generazione del cinema degli amici di mamma e papà, Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, era rimasta un po’ traumatizzata… Fu un grande scandalo e credo che anche questo abbia contribuito a una scissione”.

A proposito del suo essere figlia d’arte, invece, racconta: “sapevo di essere figlia dei miei genitori, ma non sapevo che i miei genitori fossero così conosciuti. Quando ho cominciato a capirlo, avevo 7 o 8 anni. Andavo a scuola e chiedevo ai miei compagni ma mia mamma è più famosa di Joan Crawford o meno? E rispetto a Greta Garbo? Avevo bisogno di un termometro”. La stessa “confusione”, ammette, è toccata poi a sua figlia Elettra che da bambina, alla domanda della maestra, “immagina di perderti all’aeroporto, cosa fai?”, rispose: “mi siedo sotto il cartellone pubblicitario di mia madre”.

Dal 2008, inoltre, Isabella Rossellini è anche ideatrice, autrice, interprete e co-regista di Green Porno una serie di corti, di circa 2 minuti, pensati per il web e prodotti da Robert Redford per il suo Sundance Channel. In Italia li vedremo prossimamente su un canale del digitale terrestre che sta nascendo in questi giorni e che tratterà più o meno le stesse tematiche del Sundance Channel (“cose ecologiche, film indipendenti, anche d’avanguardia, esperimenti e cose così”). “Robert Redfrod mi ha commissionato di pensare un film per schermi piccoli. A me piace il comportamento animale e allora ho scritto i Green Porno: sapevo che la gente non si interessa tanto agli animali… ma tutti si interessano al sesso… e gli animali fanno delle cose tremende! Sono ermafroditi, a volte non c’è neanche il femminile e il maschile, alcuni cambiano sesso”. Gli esempi sono infiniti, dalle lumache, “che fanno l’amore di gruppo, in fila, dove la prima è un maschio, l’ultima è una femmina e tutte quelle che sono a metà sono in transizione”, alle right whales, le balene “giuste”, dai ragni alle lucciole.

La passione per gli animali dell’attrice, comunque, non è recente: “mi sono sempre interessata, mi piacevano anche da piccola. Non ero tanto brava a scuola, ma se lo fossi stata avrei fatto etologia. Oggi seguo corsi di biologia, zoologia, sul comportamento animale, ecc. Anche se, in questo momento, ne sto seguendo uno per scrivere”. Tra gli altri impegni, c’è il volontariato in una fondazione per l’addestramento di cani di accompagnamento per i ciechi e il suo allevamento di ostriche (“ne ho mille”), insieme ai suoi vicini di casa, nella baia dove vivono.

Infine, il documentario a cui ha da poco cominciato a lavorare: “negli ultimi tempi ho iniziato a fare la regista. Sto facendo un film per la Tv, di un’ora, sugli animali che vivono a Manhattan, dal mio cane al topo, dal falco ai piccioni”, un punto di vista interessante per “scoprire la città”.

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