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Marcello Lippi a “Speciale Che tempo che fa”

26/05/2010

“È stato brutto quando ho dovuto telefonare a quelli che rimanevano a casa. Ci sono delle persone che saranno sempre nel mio cuore, perché con alcuni di questi abbiamo vissuto dei momenti straordinari. Però bisogna fare delle scelte”. Così il CT della Nazionale Marcello Lippi, in collegamento dal ritiro dell’Italia al Sestriere, racconta – nel corso della puntata speciale di Che tempo che fa dal titolo Il gioco dei Mondiali – il difficile momento della scelta dei convocati per il Mondiale.

“La prima cosa che ho detto ai giocatori quando sono tornato in Nazionale – prosegue il CT – è stata che non avrei fatto le convocazioni con i debiti di riconoscenza. Nonostante questo dicono tutti che io porto troppi vecchi e troppi reduci dal Mondiale in Germania, invece su 28 ce ne sono solo 9”.

Nel corso del collegamento in diretta con lo studio di “Che tempo che fa”, il commissario tecnico precisa anche alcune delle motivazioni che hanno guidato le sue scelte, e quindi la sua idea di squadra: “quelli che ci sono ho ritenuto che avessero le caratteristiche tecniche e psicologiche per far parte di un gruppo che vuole costruire una squadra e vuole raggiungere un obiettivo. Non è detto che per fare una squadra forte debbano per forza andare quelli più bravi tecnicamente, anzi, quasi mai si riesce a costruire una squadra forte ragionando in questo modo, il passato è pieno di questi esempi”.

Marcello Lippi rivela poi a Fabio Fazio che dopo l’addio dato alla Nazionale nel 2006 si era pentito “dopo un mese”, e che è stato spinto a tornare dalla volontà di “riprovare queste straordinarie sensazioni, che non sono quelle delle vittorie, ma quelle di ripassare due anni con questo gruppo straordinario”.

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